martedì 19 marzo 2013

Capitolo 4: Ingresso al Quasqueton

La guida dello spirito evocato dal druido ha condotto gli avventurieri leggermente più a monte rispetto al Curth River.
Il bosco si dirada avvicinandosi alla parete rocciosa, l'oscurità incipiente copre i passi degli avventurieri che osservano da lontano alcuni coboldi di guardia ad un portale istoriato di rune.

Sembra una formalità sbarazzarsi delle guardie, ma nel folto del bosco un'altra pattuglia di guardie li ha già individuati e mentre gli avventurieri si concentrano in un attacco frontale a quanti presidiano il portale vengono intercettati sul fianco destro dello schieramento.


Fortunatamente Ligi tiene bene il campo e assieme a Mablung (che dimostra chiare competenze marziali) tengono testa al gruppo di Coboldi che spunta dal loro fianco.
Resa sicura la zona gli avventurieri sono immersi nella notte.
Il portale è di massiccio legno nero, non risulta la presenza di una toppa per le chiavi, o di qualsiasi altro meccanismo di apertura.
L'esame della porta va avanti per lunghi minuti, da un esame difficoltoso ma accurato Magath individua minuscole venature argentee. Sicuramente la porta è incantata: è una porta lunare. Si apre solo quando la luna è piena. Fortunatamente sono al secondo giorno dopo la luna piena! Dovrebbe bastare.
Si decide di pulire la superficie della porta per permettere ai raggi lunari di colpirla in pieno, il luogo è inutilizzato da tempo e molta polvere e qualche muschio ricoprono la parte bassa della porta.
Dopo qualche timida spinta, gli eroi desistono, è ancora chiusa!
Alex il druido però nota che due borchie della porta sono finte. Le spinge all'interno della porta, uno scatto meccanico fa esultare i due guerrieri che riprendono a spingere la porta: che perònon si muove di un millimetro.
Gli eroi provano dunque a cercare altre borchie finte, ma non ce ne sono. Il gruppo è sconfortato, e prima che Ligi cominci a prendere a spadate la porta si ricordano che una strana sfera è stata trovata nel castello del Rivenfork River. Appoggiano la sfera in un incavo inglobato nell'intarsio del portone. Questa volta, senza scatto meccanico si apre.

L'ingresso si apre su una scala formata da pochi gradini che scende verso un salone. Proseguendo il gruppo accende l'unica torcia che ha. La sala è così estesa che le pareti perimetrali non sono illuminate dalla torcia.
Nessun rumore o presenza ostile è individuata dal gruppo che procede verso il centro della sala. Sul fondo un forziere impolverato.
Legolas si avvicina al baule lateralmente, è insospettito dalla posizione così indifesa. Potrebbe essere il contenutore di abiti da viaggio, infondo la stanza che hanno percorso non è nient'altro che un androne.
Esamina il pavimento e non nota niente di particolare, avanza di un altro passo: un dardo viene scagliato verso di lui, casualmente non viene trafitto ma solo sfiorato!
Apre il baule e lo trova vuoto.


Occupati dall'esame del baule e dal trambusto dello scampato pericolo si zittiscono quando sentono provenire da un angolo buio della sala un rumore di pietre che scorrono le une sulle altre.
Cercano di capire la direzione e si avvicinano con la torcia all'angolo ovest della stanza: da un passaggio segreto laterale (che non avevano indagato) sono spuntati dei coboldi accompagnati da un enorme Draco Guardiano.
Alex si posiziona in modo da sfruttare la gittata dei suoi incantesimi e rimanere fuori dalla mischia, lo stesso fa Legolas per sfruttare il suo arco visto che la sua visione crepuscolare gli permette di tirare bene anche alla luce delle torcia.
Purtroppo respinta la prima ondata di attacco gli spazi ristretti permettono al draco e ai coboldi di entrare in contatto sia con Magath che con Legolas, impedento al primo di lanciare incantesimi e a Legolas di usare l'arco.
Fortunatamente i guerrieri si sbarazzano dei coboldi e danno man forte al gruppo. Anche questa minaccia è eliminata. La sala è di nuovo immersa nel silenzio.
Si decide di esplorare il cunicolo da cui sono sbucati i guardiani.

La sala è effettivamente una sorta di guardiola formata da un corridoio a forma di L, che conduce ad un'altra sala più piccola in cui le guardie possono risporarsi senza che i rumori si sentano dalla sala.
Nella sala ci sono ancora dei suppellettili. Botti vuote, probabilmente di Grog o acqua, un piccolo forziere con qualche moneta, e un camino con vecchi braci spente.
Al centro della sala una enorme grata. Appoggianci sopra la mano gli avventurieri avvertono una corrente di aria fredda che proviene dal basso, probabilmente è un condotto di areazione che forma delle correnti ascensionali dal basso: nella volta sovrastante devono esserci buchi più piccoli che conducono all'esterno l'aria.
La zona non ha altri particolari interessanti, si ritorna alla sala centrale, e si esaminano le pareti finchè sul lato est opposto all'ingresso scoprono un'altro passaggio segreto che conduce a due stanza: la prima è una sorta di sala comune, con pochi e semplici mobili, probabilmente ad uso della guardia armata del Quasqueton. L'altra stanza il relativo dormitorio. La sopresa è trovare equipaggiamenti di fattura magica in buono stato di conservazione. Il gruppo decide di chiudersi nel dormitorio, e rimandare successivamente l'esplorazione delle stanze a cui conduce la scala discendente situata tra le due stanze.

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