giovedì 28 febbraio 2013

Ricompense

Ho calcolato tutte le ricompense monetarie del resto dell'avventura, così che possa soddisfare i vostri appetiti già in gioco per la prossima volta.
Per questa volta accontentatevi di questa lista.

Avvertenza: non sono io a decidere chi prende cosa, o chi trasporta cos'altro. Sia chiaro però da subito che:
- i tesori non sono casuali ma derivano a mio insindacabile giudizio dalla qualità del gioco che esprimete (Es. un esperto in magie che attacca in CaC, avrà pochi tesori succosi da raccogliere)
- odio gli avidi
- Alex, la donna Druido, e ogni altri PNG partecipa alla spartizione dei tesori, magici o monetari (così come alla spartizione degli  EXP)

1° Incontro: i Goblin
Dopo un breve riposo in cui vi gli eroi si sono ricutici le ferite, gli eroi ispezionano i cadaveri rimasti a terra.
Da subito Magath, esperto arcanista e Alex hanno ispezionano il corpo del fattucchiere goblin.
Fa parte di una tribù piuttosto selvaggia, ninnoli e ciondoli ornano il collo e i polsi del goblin.
Magath è attirato dal corto cilindro di legno che il goblin impugnava. Lo esamina alla luce del fuoco assieme ad Alex. Non è di fattura goblin. E' una verga magica. Alex la guarda con un'espressione di vaga perplessità sul vis: è, sporca e leggermente usurata sui bordi.
Gli altri avventurieri esaminano il resto dei guerrieri goblin, armi scadenti e logori abiti di pelle non serviranno a nulla, ma qualche borsello viene raccolto.

-Verga della Ricompensa Oscura (+1)
-100 Reali raccolti dai borselli dei goblin

2° incontro: Coboldi
L'attacco dei coboldi è stato improvviso da ha trovato poca resistenza. Sembra che tra i coboldi non ci sia il leader della banda.
I coboldi, vivono rintanati in tuguri e grotte, non commerciano con nessuna altra razza umanoide, non c'è speranza di trovare qualcosa di valore.
Qualche monile è di pietra dura, la fattura è primitiva, ma qualcosa valgono.
Due di loro hanno indosso fiaschette sigillate, Alex a seguito di una rapida occhiata, confermata dall'odore tipico le individua come pozioni di guarigione.

- monili dei Coboldi (valore 40 Reali)
- 2 pozioni di guarigione

mercoledì 27 febbraio 2013

Capitolo 3: la Lupa

Gli abiti intrisi di pioggia e il vento fresco da nord, rendono il campo base taciturno.
Un piccolo fuoco di fumosa legna bagnata rischiara il bosco, e gli eroi strizzati gli abiti zuppi cercano di scaldarsi.
La luce argentea della luna crescente si accoppia perfettamento con il freddo.
A maggior cautela vengono istituiti dei turni di guardia, Magath e Mablung saranno i primi a vegliare sull'accampamento.

Poco oltre la mezzanotte sul crinale poco distante si vede un bagliore. Nemmeno gli occhi acuti di Legolas riescono a chiarire la situazione, è sicuramente la luce di un altro fuoco che in linea d'aria dovrebbe essere distante meno di cinquecento metri.

Legolas avanza nelle tenebre con sicurezza, silenzioso da bravo cacciatore quale è.
Al centro di una piccola radura, una giovane donna è assalita da una dozzina dei maledetti goblin del Karameidos.

I compagni raggiungono la posizione di Legolas pochi istanti dopo, non hanno il tempo di concordare una tattica. Le ghignanti creature hanno circondato la donna che non può più scappare.
Il bastone sormontato da una pietra grezza che la donna maneggia colpisce uno dei goblin che gli si è fatto sotto.
Una nebbia magica scende sul campo di battaglia, è difficile scorgere i goblin. La Donna,, scarta di lato e prima che gli altri goblin possano colpirla diventa un lupo. Nella sua forma bestiale balza in avanti verso la gola del Goblin fattucchiere che guida il gruppo, facendo dissolvere la foschia della nebbia.

Legolas sale su un albero e dalla posizione sopraelevata tira frecce gemelle che disorientano la banda dei goblin. Ligi e Mablug avanzano occupando il centro della radura spezzando ossa.


Magath, fuori dalla mischia, al margine del bosco salmodia irripetibili e arcane parole che provocano il panico nei goblin che coperti di fiamme soffrono di una morte atroce. Il suo obiettivo è eliminare lo stregone goblin, che manovra i suoi scherani.

Il Lupo è circondato, e solo l'internvento di Legolas gli da la possibilità di mettere qualche metro tra sestessa e gli assalitori. Sanguinante torna del suo aspetto umano. Mablug gli è prossimo e gli portai primi soccorsi è ormai nel raggio di carica dei goblin, e protegge la donna dietro di sè.

Il combattimento si fa serrato, i goblin non possono fuggire e vendono cara la pelle, il mulinare di spade, le fiamme magiche di Magath sono sostenuti dai Fulmini scagliati dalla misteriosa donna.



Magath, si tiene lontano dalla mischia, cultore del cammino delle ombre svanisce e disorienta i goblin che ormai nella stretta dei due guerrieri e dell'arco di Legolas si sono fatti circondare.
Il Fattucchiere cede ultimo della sua schiatta, sotto i colpi del guerriero. Mablugh ferito gravemente è riuscito però a salvare la giovane donna.

La donna è Alex, un druido delle terre selvaggie del Karameidos. I gruppi di Goblin si sono fatti sempre più audaci, e soprattutto non sono più sparuti gruppi di cacciatori che avrebbe tenuto a bada facilmente. Bande organizzate come questa stanno diventando un pericolo incontrollabile.

La strada degli avventurieri è sconosciuta anche a Lei, il Quasqueton è una leggenda dei tempi precedenti al duca di Karameidos. E gli eroi che lo abitavano sono, come la gente mormora morti senza che nessuno trovasse il cadavere.
Decide riconoscente di aiutarli a trovare l'ubicazione dell'ingresso. Si recheranno, percorrendo qualche chilometro verso nord ad un luogo sacro della foresta, affnchè possa officare un rituale mistico e contattare gli spiriti della natura che sicuramente conoscono una così profonda caverna nelle montagne nere.



Il camino è lento, le ferite ricucite sono dolorose e il bosco sdrucciolevole per l'umidità.

Pochi segni indentificano il luogo sacro ai druidi. Una pedana con rune magiche, una statua a simboleggiare l'aria e un'altra scultura a simoleggiare l'acqua. Vengono accesi i braceri, a simboleggiare il fuoco, sebbene il cielo stia per schairire.

I viaggiatori si schierano interno al pentacolo, mentre il rito ha inizio.
Dal fitto della foresta un giavellotto colpisce il guerriero, sono circondati, e i giavellotti piovono da ogni lato.
Il rito si interrompe.
 Dal fitto del bosco avanza un gruppo di coboldi armati di lancia, mentre altri frombolieri tirano dal fitto della foresta.
Magath si tira fuori dalle linee di tiro e colpisce i più vicini con dolorose bruciature magiche, Alex cerca di immobilizzare i più minacciosi con il ghiaccio, mentre legolas, ligi e Mablug arginano la marea che avanza.



Fortunatamente, individuato il capo e sfoltito il gruppo i supestiti evitano di morire ingloriosamente sotto i fendenti dei guerrieri nemici e scappano disordinati nel fitto del bosco.
Alex è sconcertata, non ha mai visto coboldi nel bosco. Esaminano i corpi dei caduti, c'è la certezza che un nuovo culto "draconico" si sia insediato nelle ormai vicine Curth Montains.



Il rito deve essere ripetuto da capo, ma prima della tarda mattinata Alex conosce, in forma istintiva, l'ubicazione della loro destinazione: non saprebbe dire come raggiungerlo, ma sarà in grado di guidarli..


martedì 19 febbraio 2013

L'umidità del bosco

Gli avventurieri risalgono il Magos River per buona parte della mattina. La pioggia è leggermente diminuita e l'avanzata sul terreno fangoso ha comportato diversi disagi, soprattutto rallentando l'avvicinamento alle fonti del fiume Curth.

Finalmente il letto del magos river si allarga per qualche chilometro, è il luogo ideale per attraversare il fiume sebbene la corrente sia impetuosa e il livello dell'acqua copra fin sopra la cintola un uomo.

L'attraversamento bagna completamente gli avventurieri di acqua fangosa, ma non comporta nessun ulteriore problema.
Guadando il fiume si può continuare a procedere verso occidente, da un'altura si riesce già a vedere il Curth River che scorre ingrossato dalla pioggia.
Mentre gli avventurieri procedono sulle colline ricoperte di boschi decidui la sensazione di attraversare luoghi antichi e inesplorati è rafforzata dall'assenza di tracce di civiltà: nessun albero reciso, nessun sentiero o edificio (nemmeno abbandonati).

La pioggia è finalmente cessata e le ultime luci serali rischiarano i preparativi degli avventurieri che al centro di una piccola radura nel bosco provano ad accamparsi.
Gli abiti, l'equipaggiamento, le armi gocciolano mentre nel cielo una forte brezza proveniente da nord ha spazzato le nuvole, la temperatura è ancora fredda, battono i denti...

lunedì 11 febbraio 2013

Pioggia al Magos River

La timida pioggerella cominciata la sera precedente ha preso coraggio nel corso della notte. L'accampamento si è svegliato sotto una battente pioggia scesa con il vento freddo dalle montagne.

Discesi dal poggio subito ci si è resi conto che il fiume è ingrossato dalla pioggia incessante, e il placido letto del fiume è adesso torbido e impetuoso.

Se non si vuole rischiare di essere inghiottiti dal fiume e trascinati dalla corrette non resta che cercare un punto in cui il guado sia più semplice.
Proseguendo verso sud-ovest si dovrebbe giungere alla congluenza tra il curth river e il magos river, in vista dalla fortezza del rivenfork Keep. Al contrario risalendo il corso del fiume si andrebbe in cerca di un punto in cui il letto del fiume è più ampio e le acque più basse.

Essendo estate le condizioni metereologiche non dovrebbero mantenersi stabilmente brutte. Ci sono raffiche di vento da occidente, potrebbe mettersi al bello in poco tempo.

martedì 5 febbraio 2013

Confidenze attorno al fuoco

Soladain 7 ore 21.30  circa

Gli avventurieri si sono accampati su un prato pianeggiante e hanno allestito un semplice bivacco.
Al centro di un cerchio di pietre hanno accesso un fuoco e si sono disposti attorno ad esso.
Qualche insetto notturno ronza attorno all'accampamento mentre gli avventurieri consumano un frugale pasto da viaggio. Le gallette vanno accompagnate con una buona dose d'acqua per essere ingoiate.
Il vento che sopraggiunge dalle montagne scompiglia i capelli e attizza il fuoco spargento scintille tutt'intorno.

La conversasione si anima quando Legolas l'elfo con atteggiamento circospetto coinvolge i compagni di viaggio nei suoi pensieri: "il curth River diventerà il nostro fiume d'oro!".

L'attenzione dei compagni è completamente rivolta a queste parole, le folate di vento cessano per un istante.

"Il fiume nasce dai piedi delle cime nere, letteralmente sbuca da sotto le radici della montagna", prese fiato "da quelle parti è stato costruito il Quasqueton, una fortificazione con uno scopo particolare: contenere e proteggere i tesori dei suoi creatori".
Si fermò a soppesare le reazioni dei compagni "i due creatori privi di eredi sono morti da tempo, e il tesoro è rimasto per decenni sepolto dalla polvere. Non credo che sia del tutto indifeso... ma siamo pur sempre in quattro!"

Timidamente qualche goccia di pioggia cade sull'accampamento


Magath fissa a bocca aperta il compagno elfo per pochi istanti  e scoppia in una risata isterica:
"Alla faccia di quei dannati contadini e delle loro 100 monete d'oro! E alla loro minaccia! Sebbene il mio scopo mi porti verso sud, pare proprio che il destino guidi voi e me verso ben altre avventure, in questo momento".
Osserva sempre sorridendo lo scudo circolare e l'ascia, che ha barattato con la lancia prima di partire, giusto prima dello scontro verbale con gli anziani, immaginando ben altri strumenti di guerra nelle sue mani, forse nemmeno tra molti giorni. Ma soprattutto spera di trovare gli oggetti a cui davvero anela: libri di magie, pergamene e pozioni ristoratrici di mana, la sua forza ma anche il suo punto debole.

lunedì 4 febbraio 2013

Partenza al crepuscolo

L'addio al villaggio dei boscaioli è statorapido e silenzioso. Da dietro le imposte qualche sguardo ha seguito i movimenti degli avventurieri, e qualche madre ha preso i propri figli e si è chiusa in casa.

Il sole  nell'arco discendente del suo percorso allunga le ombre degli avventurieri alle loro spalle.
La trada intrapresa è sgombra dagli alberi, e l'erba gialla della tarda estate offre un comodo tappeto verso la prossima meta, qualche raffica di vento ostacola l'avanzata.
Alzando gli occhi verso le Cime Nere si scorgono grossi nuvoloni grigi: promettono pioggia.
Il percorso procede salendo e discendendo i poggi che si susseguono, il del paesaggio è monotono finchè allo spuntare del primo quarto di luna crescente vedete la vallata in cui scorre il fiume Magos.

Il fiume magos è investito dagli ultimi rossi raggi solari, scorre in una valle stretta. Le sue acque sono placide, la sua portata è media, sarà necessario cercare un punto comodo per oltrepassarlo.

Ormai le tenebre sono calate, l'indomani bisognerà guadare il fiume Magos, procedere per qualche chilometro per trovarsi sul lato sinistro del fiume Curth.

domenica 3 febbraio 2013

L'impero, il Granducato e il territorio dei nostri avi

Pubblico qualche rapida considerazione, che è già nota ai nostri eroi. E non potrebbe essere altrimenti, visto che sono informazioni decisamente comuni.

Il Karameidos è uno Stato del cosiddetto "mondo conosciuto" (Brum il nome di questo continente).
Il mondo conosciuto è diviso in molte nazioni, ma l'egemonia principale è quella dell'impero Thyatiano. L'impero è particolarmente antico e raffinato, governato dagli umani in forma evidentemente monarchica e oligarchica.
Il Karameidos è da molto tempo nell'influenza dell'impero Thyatiano, ma nel 970 D.A. è controllato direttamente da un nipote dell'impesatore: Stefan Karameidos III.
Stefan Karameidos ha "comprato" il ducato dalle mani dell'imperatore cedendo le sue terre in patria, oltre che con probabili emolumenti in denaro.
E' sbarcato a Speculum con la sua corte come un regnante (cosa che in effetti è, visto che ha istituito sue specifiche leggi, una sua moneta, una sua chiesa di stato).
Le vecchie terre Traladara hanno perso ogni autonomia concessa dell'imperatore e sono sotto il controllo monarchico del Duca (che ha pensato bene di mettere in chiaro le cose cambiando il nome dalla nazione che attualmente si chiama Karameidos).

Per attuare la sua politica e conservare intatta la testa il nuovo regnante ha azzerato tutte le istituzioni Traladariane: tutta la nobiltà feudale è Thyatiana (tra cui il noto Barone dell'aquila nera che è il cugino di Stefan).
Il malcontento degli abitanti Traladiani (organizzati in clan familiari) è stato messo a tacere generalmente tramite il miglioramento delle condizioni di vita che il nuovo governo ha portato, e ove necessario estirpando i contestatori.
Traladara infatti è stata una terra difficile e scarsamente abitata (approssimativamente sono 15 ab/kmq - dunque considerando le città e i contadi cittadini si può dire che il resto è deserto).
Questa sua condizione l'ha posta spesso oggetto di invasioni e guerre sanguinose (le coste erano predate dai pirati del Mare del Terrore), mentre dalle Cime Nere a Nord si sono susseguite invasioni goblinoidi oltre che la spaventosa avanzata degli Uomini Bestia (sconfitti dopo una infinita serie di guerre, i cui eroi sono i santi della chiesa tradizionale).

Stefan Karameidos si è trovado davanti un territorio inesplorato, particolamente frammentato politicamente e sostanzialmente inespresso dal punto di vista economico (nel Karameidos ci sono branchi di cavalli liberi, di cui una varierà particolarmente ricercata; ci sono coste e porti naturali e risorse minerarie nei monti del nord, sterminate pianure che fanno da granaio per l'impero).
Il Granduca è equo, riscuote le imposte (circa il 25% di quanto i cittadini possiedono, mentre un'altra quota assimilabile è data spontaneamente dai fedeli alla chiesa di appartenenza).
In cambio garantisce una certa sicurezza della frontiere e ottimi scambi commerciali con l'impero e le gilde mecantili straniere;
La popolazione del regno è in crescita a beneficio delle migliori condizioni di vita; inoltre dopo la prima ondata di migrazione dal centro dell'impero composta dal nuovo establishment (i nobili e le loro corti), attualmente nelle città più grandi c'è una nuova presenza di umani che arrivano dall'impero Thyatiano.

E i vecchi Tradaliani?
Dopo circa 40 anni dall'insediamento del Granduca, le popolazioni sono integrate con alcuni casi di unioni miste. Ma nel contado, soprattutto nelle terre più lontane da Speculum di Thyadiani se ne trovano pochissimi e sopravvivono più facilmente le vecchie tradizioni (e le molte supestizioni). La nostalgia di una nazione formata dai clan di Tradalia fa spesso capolino.
Non ci sono azioni manifestatamente contro il Granduca (che reagirebbe militarmente), ma qualche testa calda cova in sè il desiderio di riportare tutto come era 40 anni prima.
La chiesa di Karameidos è la religione ufficiale della nazione, ma vige la libertà di culto. Sopravvive floridamernte la chiesa Tradaladiana che ha una impostazione Legale Buona (vedi post sugli allineamenti).
Vista la particolare vicinanza con il popolino e il contado la chiesa è osservata, con discrezione, dal regnate. Sebbene attualmente sia neutra politicamente in passato ha sostenuto un colpo di stato sventato con fatica dal Granduca. La chiesa Tradaladiana è stata epurata e affidata all'attuale patriarca Aleksyev Nikelnevich (patriarcato di Marilenev)

La zona del Rivenfork Keep è il baluardo più occidentale della civiltà del Karameidos (di fatto c'è un piccolo contingente milirare del Granduca particolarmente inoperoso).
La zona a nord è una distesa di colline ricoperte da boschi radi, non ci sono insediamenti abitati conosciuti (intendendo umani, elfi o nani), anche se non si possa escludere che cacciatori o allevatori di cavalli e forse pastori percorrano sentieri silvani.
Le alte cime  a Nord sono un ostacolo invalicabile, e i commerci con la repubblica del Darokin passano per un unico valico molti chilometri più a est.